martedì 13 marzo 2018

#Blogtour:"Ti aspetto da sempre" di Ava Dellaira - L'intervista


Buon pomeriggio bookspediani!
Oggi in occasione dell'ultima tappa del blogtour di "Ti aspetto da sempre" sono riuscita ad intervistare Ava Dellaira, siete cuoriosi di sapere cosa mi ha detto?



IL ROMANZO


Titolo: Ti aspetto da sempre
Autore: Ava Dellaira
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Young Adult
Data di uscita: 6 marzo 2018


TRAMA:


Questa storia introduce ai lettori la coppia madre e figlia Marilyn e Angie.

Per la diciassettene Angie, che è una ragazza di razza mista, Marilyn è l'instancabile e devota mamma bianca single.
Ma anche Marilyn una volta era giovane.
Quando la donna aveva diciassette anni si è innamorata del padre di Angie, un uomo afro americano. 
Angie però non l'ha mai incontrato e la madre le ha sempre detto che era morto prima che lei nascesse.
Quando Angie scopre l'esistenza di uno zio che non ha mai conosciuto inizia a chiedersi: e se il padre fosse ancora vivo?
Così inizia un viaggio per trovarlo, facendosi dare un passaggio da Los Angel al New Mexico dal suo ex ragazzo Sam.
Durante il tragitto scopre alcune dure verità su se stessa, su sua madre e su quello che è davvero successo a suo padre. 




L'INTERVISTA


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- Ciao Ava, grazie per aver trovato il tempo di rispondere. Iniziamo subito con la prima domanda: cosa dobbiamo aspettarci da “Ti aspetto da sempre”?
La storia va avanti e indietro nel tempo narrato dal punto di vista della madre e della figlia quando entrambe hanno 17 anni e stanno cercando il loro posto nel mondo.
Iniziamo con Angie nel presente , una ragazza mulatta che è cresciuta con la sua giovane e bianca mamma single, Marilyn. L’unica cosa che Marilyn ha detto alla figlia riguardo a suo padre è che è morto in un incidente automobilistico quando ancora non era nata. Ma quando scopre l’esistenza di uno zio che non ha mai conosciuto inizia a chiedersi: e se anche suo padre fosse vivo? E così decide di partire per Los Angeles insieme al suo ex ragazzo nella speranza di trovarlo e di scoprire finalmente le risposte alle sue domande riguardo a chi è davvero.
Simultaneamente abbiamo anche la storia di una Marilyn diciasettenne, che si svolge a Los Angeles negli anni ‘90.
Marilyn è stata cresciuta come la figlia di un attore famoso, mai in grado di essere all’altezza delle fantasie di celebrità della madre. A corto di soldi, lei e la madre sono costrette ad andare a vivere a casa dello zio volubile di Marilyn. Marilyn entra in modalità sopravvivenza, conta i giorni che la separano dall’andare al college e iniziare finalmente una vita che le appartiene, ma tutto cambia quando conosce James, il ragazzo che vive al piano di sotto e si innamora di lui. Mentre la storia di Angie e Marilyn converge, entrambe imparano ad affrontare la verità sul loro passato per poter andare avanti.


- Hai sempre voluto scrivere? Questo ha influenzato il tuo percorso scolastico?
Beh il mio sogno era di diventare una ginnasta olimpionica!
Ma ho realizzato presto che non sarebbe diventato realtà.
Ho sempre avuto la passione per la lettura fin da quando ero piccola e quando sono crescita e diventata una teenager è nata anche la passione per la scrittura. Ho scritto poesie.
Ho seguito quanti più corsi possibili di scrittura creativa al college e poi mi sono laureata in poesia, tuttavia ci ho messo un po’ a credere che avrei potuto farmi una carriera scrivendo e ho iniziato a scrivere il mio primo libro solo quando mi sono trasferita a Los Angeles e ho iniziato a lavorare per l’industria cinematografica.

- Cosa ti ha spinto a scrivere “Ti aspetto da sempre”?
E’ nato da molte cose diverse. Quando mi sono trasferita a Los Angeles dopo il college, mia mamma era mortaimprovvisamente qualche mese prima. Anche se sono nata in città, ci siamo trasferiti quando avevo tre anni e non avevo nessun mio ricordo di questo. Invece quando sono arrivata a Los Angeles come giovane donna, ho sentito come se ci fosse una città dietro la città: la città del passato invisibile dei miei genitori.
C’era una parte di mia madre-che aveva vissuto ancor prima che io nascessi- che speravo di scoprire nella strada dove si trovava il suo vecchio appartamento, nelle spiagge dove lei e mio padre passavano del tempo a pescare e nei ristoranti dove lei si sedeva.

Anni dopo la sua morte, mi sentivo pronta a scrivere una storia che riguardasse il rapporto tra madre e figlia e penso che una buona parte dell’idea venne proprio con quella sensazione.
Oltre alla connessione con mia madre, il libro nasce anche grazie all’amore per mio marito: l’ho scritto quando ci siamo trasferiti nel nostro nuovo appartamento , quando ci siamo fidanzati e quando abbiamo pensato di avere un figlio.
E’ uscito fuori dai miei sentimenti di rabbia e tristezza contro le ingiustizie raziali che sono ancora molto diffuse al giorno d’oggi e i miei sentimenti di impotenza, mentre stavo lottando, come Angie, come molti di noi, con una realtà in cui ci troviamo piena di orrori, e mi sentivo troppo piccola per fare la differenza.


- In “Noi siamo grandi come la vita” il tema principale era accettare la perdita di una persona cara e ora, in “ Ti aspetto da sempre” esplori la tensione dinamica tra relazioni e identità e le realtà sulla violenza e sul razzismo. Quale dei due libri è stato il più difficile da scrivere?
E’ difficile dirlo perché entrambi sono stati difficili ma in modo diverso. Nel mio primo libro stavo in parte lavorando al mio lutto personale per la morte di mia madre, ed è stato un viaggio emotivo molto personale e impegnativo.
Eppure, penso che quello che ho dovuto affrontare mentre scrivevo “Ti aspetto da sempre” lo ha reso un libro ancora più difficile da scrivere-la posta in gioco questa volta non era solo personale ma sembrava molto più ampia.


-Secondo te quali elementi non possono mancare in un YA?
Questo genere si sta espandendo più in modo sempre nuovo ed eccitante, pronto a sfidare i suoi stessi limiti.
Penso che un “young adult” è davvero l’unico elemento che serve.


-In quale dei tuoi personaggi ti rivedi di più?
Quanto di Ava Dellaira c’è in Angie e Lauren?

Ci sono molti più dettagli autobiografici in “Noi siamo grandi come la vita”, soprattutto quando ho iniziato a scrivere il libro, Laurel era molto vicina alla ragazza che sono stata e molti dei suoi amici e della sua famiglia sono stati ispirati dalla mia famiglia e dai miei amici.
Detto questo, mi identifico anche in Angie in modi diversi.
Molte sue domande riguardo al suo posto nel mondo erano simili ai quesiti che avevo io mentre stavo affrontando la mia vita.


- Sono sicura che il momento in cui hai saputo che i tuoi romanzi sarebbero stati pubblicati, sia stato un giorno indimenticabile.
Quanto è cambiata la tua vita da quel momento?
Si e ricordo bene dove ero quando mi hanno chiamato per dirmelo!
Ero in New Mexico a visitare la mia famiglia, mi trovavo nel cortile della mia casa d’infanzia ed ero sotto il nostro albero di prugne.
Da quel momento la mia vita è cambiata in molti modi. Uno dei più ovvi è che ora (almeno per il momento) posso lavorare come scrittrice. Questo è un vero dono (anche se penso che uno scrittore venga reso tale solo per l’atto di scrivere, quando lo fai tutti i giorni, dopo il lavoro o dopo scuola sia che tu abbia solo un lettore o un milione).
Una delle cose più belle, gratificanti e umili di avere il mio libro pubblicato è stato avere la possibilità di avere un riscontro con lettori sparsi in tutto il mondo e sapere che il libro ha significato qualcosa per loro.


- Come funziona il tuo processo creativo? Hai già tutta la storia in mente oppure ti lasci guidare da essa?
Solitamente conosco solo le cose base della storia quando inizio a scriverla.
Mentre la continuo, inizio a conoscere sempre di più i personaggi e il loro mondo e imparo ad ascoltarli.
Ci sono tante prove e tanti errori, ma amo farlo perché è un processo di scoperta.



Il blogtour termina oggi ma vi invito a recuperare le altre tappe e a legger assolutamente i libri dell'autrice.






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