Recensione"La casa del padre" di Karen Dionne

Bookspediani, oggi vi parlo di un nuovo thriller!



Titolo: La casa del padre

Autore: Karen Dionne

Editore: Sperling & Kupfer

Genere: Thriller

Data di uscita: 27 Febbraio 2018

Helena vive con la famiglia in una tranquilla cittadina del Michigan immersa nella natura che ama e conosce benissimo, tanto che incrementa le entrate con la vendita di conserve di frutta e piante particolari. La sua formidabile conoscenza le viene dal padre, con il quale ha vissuto, insieme alla giovanissima madre, fino a dodici anni in un capanno tra i boschi. Da lui ha imparato tutto quello che sa, e forse anche quello che non avrebbe voluto sapere. Tanto che proprio a dodici anni è scappata di casa e lo ha fatto mettere in prigione. Ora, però, a distanza di quindici anni, l’uomo è evaso e Helena sa di essere in pericolo. Soprattutto sa di essere l’unica al mondo a poterlo catturare di nuovo.

IL MIO VOTO

Helena è una donna sposata con Stephen, un uomo gentile e paziente con il quale ha avuto due bambine.
Nessuno però sa chi sia Helena, neppure suo marito, perchè il suo passato l'ha tormentata fino ai diciotto anni, fino a quando non ha potuto legalmente cambiare il suo cognome e lasciarsi alle spalle la sua infanzia.
La donna infatti è la figlia di un rapitore e violentatore.
L'uomo rapì la madre di Helena all'età di quattordici anni e la confinò nella sua casa vicino alla palude, dove la violentò ripetutamente fino a quando non restò incinta.
Non è mai stato gentile con lei, spesse volte finiva nei guai e quindi era giusto che venisse punita.
L'uomo era un grande amante della natura e della caccia e una volta nata Helena le ha insegnato tutto quello che sapeva.
Per la donna era difficile instaurare un rapporto con la figlia perchè i giorni dopo la sua nascita li ha passati febbricitante e ad un passo dalla morte dal parto e per questo Helena si è sempre sentita più a suo agio con suo padre, il quale la portava spesso a caccia e le insegnava a cavarsela e a nutrirsi con la natura.


Helena ricorda ancora la sua infanzia come qualcosa di normale perchè all'epoca non conosceva altro: non sapeva che esistessero le televisioni o i cellulari, non conosceva l'elettricità e pensava a suo padre come uno dei tanti.
Era felice di passare del tempo con lui e certo era severo, ma pensava che i suoi comportamenti fossero nella norma.
Almeno fino a quando ha capito che sua madre era con lui contro la sua volontà da più di quindici anni e mai una volta è scappata via, semplicemente perchè sapeva che se ci avesse provato sarebbero successe cose peggiori di quello che già le veniva fatto.
Quando Helena ha aperto gli occhi ha odiato sua madre per averle nascosto la verità, ma ha anche capito l'amore che non ha mai provato per lei.
Ha compreso la gravità della situazione e quando se ne è presentata l'occasione, è fuggita con la donna riuscendo a far catturare suo padre e a rinchiuderlo in prigione.


Ormai sono passati più di dieci anni da quel momento e mai una volta Helena è andata a trovare suo padre, eppure i problemi legati alla sua infanzia sono ancora moltissimi perchè tollera poco il contatto con le sue bambine e la caccia è qualcosa che le è rimasta nel sangue e di cui sente la necessità, come l'alimentazione puramente legata alle cose naturali che le dava come nutrimento l'uomo.
A stravolgere la sua tranquillità è l'evasione del padre dal carcere, che Helena interpreta subito come un messaggio per lei, perchè finalmente è ora di chiudere i conti con il passato.
Dopo aver cambiato cognome Helena si è allontanata definitivamente dalla madre non l'aveva mai accettata e ora che è morta, le resta solo suo padre.
L'uomo che l'ha cresciuta e amata, ma che è anche pericoloso soprattutto per la sua famiglia.
E allora alla donna non resta altro che mettersi a caccia e chiudere i conti una volta per tutte, prima che sia troppo tardi.


La casa del padre è un libro pieno di suspense che ci concentra principalmente sull'animo umano e le sue emozioni.
Helena è cresciuta in un ambiente circondato dalla natura e isolato, senza mai conoscere altro e quindi ha dato per scontato che tutti vivessero allo stesso modo, così come il fatto che suo padre le insegnava a trarre i benefici dalla natura con le sue piante e a cacciare per procurarsi cibo, pensava fosse una cosa normale.
Fin da piccola si è sempre sentita più legata a lui che a sua madre, e lo ha seguito ovunque tanto da guadagnarsi il soprannome di Piccola Ombra.
Con sua madre non era sempre buono e anche con lei a volte scatevana la sua ira, ma Helena era stata cattiva e quindi pensava fosse giusta la sua punizione.
Mentre cresceva la ragazza ha capito che c'era qualcosa di diverso nella loro famiglia e ne ha avuto la prova quando sua madre le ha rivelato che mostro era davvero l'uomo che chiamava padre.


Tuttavia non si smette di voler bene ad una persona solo perchè si scopre essere in grado di compiere azioni spregievoli.
Certo Helena, una volta scappata, ha catturato suo padre e l'ha spedito in prigione, ma comunque ha portato il peso di quella decisione per tutta la sua vita adulta.
E ora che è di nuovo in circolazione e che minaccia la sua famiglia, Helena ha una decisione da prendere: deve ucciderlo una volta per tutte, solo così potrà finalmente essere libera dal suo orribile passato.
Eppure non è così semplice come appare, perchè nonostante tutto il legame con lui è ancora molto forte non solo per i quattordici anni che hanno condiviso, ma per lei sue abitudini quotidiane che ancora conserva e che deve a lui.
L'animo umano è terribilmente complicato da comprendere e ne "La casa del padre" vi aspetta un viaggio a trecentosesanta gradi con Helena e con la storia della sua vita.


Una storia che si divide tra il suo passato vissuto nella palude, il periodo che lei chiama "La casetta" e nel presente, dove ancora una volta è costretta ad affrontare il padre che minaccia la sua famiglia e le sue bambine.
A capitoli alternati veniamo a conoscenza del passato della donna e capiamo perchè abbia voluto così tanto separarsene appena ne ha avuto l'opportunità.
All'epoca del resto il loro caso era sulla bocca di tutti e non poteva andare da nessuna parte senza essere riconosciuta.
Stare con una madre che mai l'aveva accettata e che faticava a ritornare nel mondo che aveva lasciato, controllata dai nonni che le hanno dovuto insegnare come stare in mezzo ad una società, non era quello che faceva per lei.
Helena ha dovuto rimboccarsi le maniche e lavorare in tutti i campi per trovare un accenno di serenità e una parvenza di normalità, anche se negando il suo passato e non rivelandolo a nessuno rimanda solo il confronto inevitabile che prima o poi verrà a bussare alla sua porta.


Karen Dionne ha dato vita ad una storia che può descrivere la realtà di una persona, che arriva potente al lettore con le sue parole affilate come coltelli e cruda, non risparmia nulla.
La carta vincente del romanzo è senza dubbio la sua protagonista Helena, una donna forte ma anche debole perchè ancora incapace di lasciare andare l'amore che prova per il padre, nonostante le atrocità commesse.
E' convinta di essere più furba di lui, di comprenderlo meglio di lui stesso e di potersi risparmiare una decisione finale che a lungo ha rimandato.
Il dualismo dei suoi sentimenti è quello che la rende un personaggio umano, quasi tangibile perchè è ben lontano dall'essere perfetta.
Da una parte la sua famiglia, quella scelta da lei, è in pericolo e quello la minaccia proviene dalla sua famiglia, quella che non ha mai scelto ma che ha imparato ad amare.
Quale delle due è più importante?
Certe decisioni sono veramente difficili da prendere, ma se volete sapere quella di Helena non vi resta che tuffarvi nel libro.